16° Assemblea generale dell’UMAR (union of mediterranean architects): the umar conference “Mediterranean architectural identity” – Alessandria d’Egitto

Si è tenuta ad Alessandria d’Egitto dal 3 al 7 marzo 2010 la 16° Assemblea Generale.
In breve l’intervento dell’Architetto Floridia: “…Il riconoscimento e la condivisione di obiettivi comuni sono la chiave di lettura per l’instaurazione di una cooperazione sempre più reale e concreta, soprattutto per regioni come la Sicilia che, sebbene in passato per ragioni politiche e culturali ha avuto un ruolo marginale nonostante il grande patrimonio storico-architettonico (così come è presente in tutto il resto di Italia), oggi può rappresentare il trait-d’union e il punto di snodo tra i Paesi costituenti la vasta Regione Mediterranea.

In questo obiettivo comune di salvaguardia e recupero delle culture locali, gioca un ruolo fondamentale il recupero del patrimonio storico-architettonico e la valorizzazione del territorio: la memoria e l’identità di tanti piccoli paesi, infatti, migliorano e identificano la qualità della vita dei cittadini e il loro senso di appartenenza alla comunità; da qui lo stretto legame del restauro del centro storico anche con l’economia di un paese.

Nella maggior parte dei casi i centri storici, costituiscono il loro nucleo originario e spesso non solo ne rappresentano l’identità, ma anche identificano una fonte di potenziale sviluppo economico: il centro storico, se adeguatamente valorizzato, può diventare attrattore culturale e turistico ed efficace strumento di sviluppo dell’economia, sottolineando il valore sociale di interventi che, nell’equilibrato sfruttamento e valorizzazione delle risorse locali, contribuiscono a quell’idea di cooperazione e unione sopracitata.

Promuovere incontri istituzionali ed iniziative culturali, stimolare il dialogo e il confronto tra esperti nel campo della cultura e dell’architettura, istituire seminari e conferenze per la divulgazione e la formazione della cultura del restauro, della conservazione e dello sviluppo urbanistico, sono i mezzi per attuare concretamente gli obiettivi prefissati.

Il restauro è un campo in cui l’architettura italiana è stata ed è ancora indiscussa protagonista, anche grazie alla ricerca e alla variegata casistica e sperimentazione resa possibile dagli eventi sismici, che sono diventati un enorme laboratorio sparso in tutta la nazione, che ha permesso l’avanzamento teorico e pratico di tutta una serie di discipline facenti parte del restauro. L’ultimo sisma del 13 dicembre 1990 localizzato nella Sicilia orientale , ha prodotto una legge speciale. (L.433/1991), grazie alla quale possiamo affermare che gran parte del patrimonio monumentale è stato messo in sicurezza e migliorato non solo dal punto di vista strutturale ed antisimico ma anche da quello funzionale e d’uso.

Gli architetti italiani, quindi, vogliono mettere a disposizione della comunità le opportunità derivanti dalla matrice comune di eccellenza nel restauro, proseguendo in un percorso che agglutina diverse esperienze e ricchezze locali, per continuare a crescere e a far crescere la teoria e la prassi del restauro.

Ma, com’è noto, il passato ha solo senso se rimane nel presente e se viene posto come base del futuro. Credo quindi che sia interessante sviluppare il tema del restauro nella sua più vasta accezione, ricercando soprattutto nelle nuove declinazioni dell’architettura contemporanea le relazioni tra esperienza e innovazione e tra e tecnologia.

Come membro della sezione italiana ho programmato per il 2010 l’istituzione di due seminari sulla formazione nel campo del restauro, in Marocco e in un’altro stato della penisola Arabica da definire, e di un Meeting Internazionale organizzato a Messina in occasione dell’inaugurazione della sede della Casa dell’Architettura per il Mediterraneo, In tale occasione saranno invitati tutti i paesi del mediterraneo e tutta la stampa e televisioni nazionali e perché no anche internazionali, in modo tale da dare il massimo risalto alle nostre attività.

In occasione di tale seminario, vorremmo anche far coincidere il premio per il mediterraneo, il boureau dell’UMAR, e potrebbe anche essere la migliore occasione per presentare agli organi di stampa internazionali la nostra volontà di aprire l’università dell’UMAR a Tangeri; questo ci darebbe una marcia in più per l’ottenimento del sostegno da parte dei governi interessati a questo progetto.

Sono poi convinto che i tempi siano maturi per rilanciare l’immagine dell’UMAR a livello internazionale, quindi non dobbiamo perdere tempo e far partire un programma di divulgazione delle attività dell’UMAR anche attraverso FB, che rappresenta una piattaforma di partenza molto importante per raggiungere tale obiettivo. A tal fine sono pronto a collaborare ad un progetto di divulgazione attraverso tale social network…”

Architetto Roberto Floridia